Come riuscire a "trasmettere" ciò che pensiamo!?! Oggi esploriamo il pensiero di Émile Benveniste, linguista francese che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo la …
Come riuscire a "trasmettere" ciò che pensiamo!?! Oggi esploriamo il pensiero di Émile Benveniste, linguista francese che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo la …
Oggi esploriamo il pensiero di Émile Benveniste, linguista francese che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo la comunicazione grazie alla sua teoria della Enunciazione. Non preoccupatevi se questo termine vi sembra complesso: lo spiegheremo in modo semplice e chiaro.
Partiamo da un’idea fondamentale: parlare o scrivere non significa solo usare parole, ma anche trasmettere un punto di vista. Quando diciamo qualcosa, non ci limitiamo a descrivere la realtà, ma la presentiamo attraverso i nostri occhi. Questo processo è ciò che Benveniste chiama “enunciazione”, ovvero l’atto con cui trasformiamo la lingua in comunicazione.
Facciamo un esempio.
Se dico: “Oggi fa caldo“, non sto solo dando un’informazione sul tempo, ma sto anche condividendo la mia esperienza personale. Se un’altra persona dicesse la stessa frase, il significato sarebbe leggermente diverso, perché rifletterebbe la sua percezione. Questo accade perché ogni enunciazione è unica: dipende da chi parla, dal contesto e dal momento in cui avviene.
Un aspetto chiave della teoria di Benveniste è la distinzione tra “lingua” ed “enunciazione”. La lingua è come un insieme di strumenti che tutti possiamo usare: parole, regole grammaticali, suoni.
L’enunciazione, invece, è l’uso concreto di questi strumenti per esprimere qualcosa di personale. Pensate alla differenza tra leggere una parola in un dizionario e sentirla pronunciare da qualcuno con un certo tono di voce: nel secondo caso, la parola acquista un significato più ricco, legato all’emozione e all’intenzione di chi parla.
Benveniste ha anche sottolineato l’importanza dei pronomi personali come “io” e “tu”, che esistono solo nel momento in cui vengono usati. La parola “io”, ad esempio, non ha senso da sola. Assume significato solo quando qualcuno la pronuncia per riferirsi a se stesso. Allo stesso modo, “tu” acquista valore solo quando viene usato per rivolgersi a qualcun altro. Questo dimostra che la comunicazione non è mai neutrale: ogni frase porta con sé l’impronta di chi la pronuncia.
Ma perché tutto questo è importante? Perché ci aiuta a capire che la comunicazione non è solo trasmettere informazioni, ma creare un legame tra chi parla e chi ascolta. Ogni volta che diciamo qualcosa, stiamo anche dicendo qualcosa di noi stessi: le nostre emozioni, il nostro punto di vista, la nostra identità.
Quindi, la prossima volta che parlerete con qualcuno, provate a pensare a come le vostre parole non solo descrivono la realtà, ma la modellano attraverso la vostra esperienza. E ricordate: ogni enunciazione è unica, proprio come ogni persona.
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